A Ferragosto la "Cocomerata per l'integrazione" di Sant'Egidio

Appuntamenti a Firenze e Livorno. L'amministrazione comunale di Pistoia mette sotto controllo la parrocchia di Vicofaro. FdI contro sinistra e falso cattolicesimo

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
13 agosto 2018 17:43
A Ferragosto la

In un periodo in cui si sentono troppe voci cariche di pessimismo, diffidenza e contrapposizione, e più frequenti sono gli episodi di intolleranza, la Comunità di Sant'Egidio ricorda che vivere insieme è già una realtà nel nostro Paese. Nelle case di tutti ad esempio: dove il lavoro di tante persone immigrate aiuta le famiglie a prendersi cura di bambini e anziani. Questi ultimi, proprio in estate quando le città si svuotano, altrimenti rimarrebbero soli e disorientati.

Mercoledì 15 agosto, in decine di città italiane, anziani e immigrati hanno aderito all'appello della Comunità di Sant'Egidio ad uscire dalle loro case per fare festa insieme secondo la tradizione. Una grande "Cocomerata per l'integrazione" attraverserà la Penisola da Nord a Sud. Appuntamenti anche a Firenze (in via della Pergola 8, alle 17) e a Livorno alle ore 18,00 al "Parterre" (lato viale Carducci). Dunque anziani e immigrati insieme per la tradizionale festa di ferragosto. Fare festa insieme per Ferragosto è anche un modo per guardare alla realtà dicendo "No" alle paure e "sì" all'integrazione e per mostrare la verità che vivere insieme assicura a tutti, italiani e immigrati, sicurezza e lavoro. Info: santegidio_firenze@hotmail.com, tel.

055.234.27.12, santegidiolivorno@gmail.com tel. 0586211893.

Nella calura ferragostana ha fatto scalpore la visita in questi giorni della Polizia municipale di Pistoia al Centro di accoglienza di Vicofaro, in cui don Massimo Biancalani accoglie decine di rifugiati africani insieme ad alcuni senzatetto italiani. Sembra che l’intervento sia motivato per richiedere adeguamenti strutturali, per verificare i documenti dei giovani accolti e anche il numero di questi. Ma ormai, soprattutto nella stampa, si arriva a parlare, non più in modo velato, nei confronti del sacerdote addirittura di favoreggiamento del reato di immigrazione clandestina.

Allora l’Assemblea permanente antirazzista antifascista invita alla mobilitazione, perché non accetterà mai che si ponga fine a un’esperienza che ha messo al centro l’uguaglianza e la dignità delle persone contro la disumanizzazione, il degrado educativo e la regressione etica e culturale che pervadono la società: "E i rifugiati, dove saranno deportati? Ma forse non importa alle autorità, perché sono degli invisibili fino al giorno in cui avvengono le stragi come quella di sedici braccianti africani costretti a un lavoro schiavistico nei campi del foggiano e morti mentre erano trasportati con furgoncini stracarichi. Mai una parola di gratitudine da parte dell’amministrazione comunale per il servizio straordinario reso da don Biancalani e dalla sua comunità ai pistoiesi, accogliendo persone, che altrimenti sarebbero abbandonate a se stesse e ai ricatti più ignobili, costrette a vagare, in città e fuori, senza alcuna meta e alcun progetto di reinserimento!"

Di tutt'altro avviso FdI Toscana: "Noi non ci sentiamo intolleranti nel chiederci se l'immigrazione incontrollata possa far aumentare i casi di violenza sessuale. Non accettiamo di esser tacciati di razzismo, per una responsabilità che è solo della sinistra e di un falso cattolicesimo. Questi protocolli politici di accoglienza, hanno prodotto solo tre effetti: hanno reso l'Italia il bengodi per clandestini e criminali, hanno regalato un senso di paura ed insicurezza in tutti i cittadini, hanno creato una sicurezza ed una impunità psicologica negli immigrati, grazie alle difese illogiche dei buonisti e di una parte della stampa.

Considerare il tentativo di stupro avvenuto sabato in Lunigiana, così come tutti gli altri stupri avvenuti in tutta Italia ultimamente, solo come fatti di cronaca nera è un errore clamoroso. E’ un campanello di allarme -avverte Ilaria Michelucci del Dipartimento Tutela Vittime di Fratelli d’Italia Toscana-che è suonato tante volte ma che nessuno vuole ascoltare.Questi fatti criminosi rientrano a pieno titolo nei molti danni di questa 'immigrazione incontrollata voluta da chi ci ha governato precedentemente.

È un dato di fatto la possibile correlazione tra l’esodo migratorio di giovani maschi e l’aumento delle violenze sessuali : in tutti i paesi che hanno adottato politiche di accoglienza massiccia i reati a sfondo sessuale sono tra quelli con maggiore aumento, insieme ai furti. Basta leggere le cronache locali per rendersi conto della grave spirale di violenza in cui stanno scivolando molti dei nostri Comuni. A quanto pare la Lunigiana non ne è esente e i protagonisti di queste violenze sono sempre gli stessi.

A denunciarlo non sono solo i soliti partiti contro i quali fioccano le accuse di razzismo e istigazione all’odio, ma sono gli stessi cittadini che meritano di essere ascoltati e soprattutto rassicurati. Di certo non solo a parole ma con i fatti. Per questo motivo ci aspettiamo non solo una ferma condanna dell’episodio, ma anche politiche strutturali più incisive in materia di sicurezza e legalità. Nella gerarchia della sinistra la tutela dell’immigrato è sempre venuta prima di quella degli italiani sia che esso violenti una donna, che picchi le nostre forze dell’ordine, che si ribelli ai controllori dei mezzi pubblici, che spacci o commetta furti, aggredisca cittadini senza alcun motivo, o che sia veicolo di malattie endemiche.

Noi non possiamo permettere tutto questo. Noi vogliamo regole ben precise , dove chi commette reati deve subire pene severe e certe, possibilmente nei loro paesi di provenienza. Confidiamo ancora una volta nei nostri politici, affinchè ascoltino le richieste di un popolo italiano sempre piu’ insoddisfatto, sempre piu’ stufo di mantenere economicamente questi signori e di subirne intemperanze e reati".

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