Romeo Anconetani...........

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 novembre 1999 20:12
Romeo Anconetani...........

Sarà difficile pensare che non c’è più. Sarà ancora più difficile pensarlo per tutti i tifosi del Pisa, che hanno amato il loro grande presidente seguendolo in ogni suo passo. Anche quando il Pisa, sommerso nel 1994 dai debiti e da una letale retrocessione in serie C, fallì e scomparve dai campionati di calcio professionistici, nessuno osò dirgli niente, nessuno protestò, nessuno andò sotto al suo portone a chiedere spiegazioni, a reclamare giustizia. Tutti piansero in silenzio. Perché Anconetani è stato tutto per Pisa e il Pisa.

"Il Pisa sono io" così tuonava Romeo Anconetani e un uragano di applausi da parte dei suoi tifosi, investiva il padre-padrone della società nerazzurra. Romeo è e sarà per sempre nella storia del Pisa. Una città, grazie a lui, nel lontano 1978 scoprì nuovamente l’amore verso la propria squadra di calcio. Pisa e il Pisa divennero la stessa cosa ed iniziarono a volare insieme. 15 anni tra la serie A e la B, conditi da due Mitropa Cup, da una semifinale di coppa Italia contro il Napoli, da un’incredibile girandola di allenatori e di acquisti di autentici campioni.

Alcuni nomi: Chamot, Berggreen, Kieft, Baldieri, Dunga, Larsen, Simeone, Fortunato, Vieri, e potremmo proseguire ancora a lungo. Anconetani aveva la facoltà di scoprire giovani di talento( segnalò tra l’altro Claudio Sala) e di essere "aiutato" da un suo archivio personale composto da 5mila pagine contenenti informazioni su circa 10mila giocatori. Al Milan ancora si ricordano quando girò due olandesi di sicuro valore, Van Basten e Gullit. La sua vita è stata piena di avventure: nel ’55 fu radiato per tentata corruzione in Poggibonsi-Pontassieve con relativa amnistia nell’82 grazie alla vittoria dell’Italia al mondiale di calcio, divenne il primo vero mediatore del pallone non a caso lo chiamavano "mister cinque per cento", ricevette una laurea ad honorem alla Columbia University e da un’emittente privata pisana, "Canale 50", ogni martedì sera, quando era presidente del Pisa, aveva una sua trasmissione "Parliamone con Romeo" dove lui era l’autentico protagonista, tanto da farsi amare anche dai rivali di sempre, i tifosi del Livorno, che più volte gli chiedevano di lasciare Pisa per venire in terra labronica.

E’ sempre stato scaramantico, famoso era il suo spargimento di sale prima delle partite casalinghe del Pisa, come famose sono state le sue prese di posizione nei confronti, oltre che degli allenatori, anche dei giocatori e dei giornalisti. Nel bene e nel male. Trascinava la gente di fede nerazzurra che lo seguiva comunque e ovunque: 10mila a Milano, 5mila a Torino, Cremona, Cesena, Salerno, Parma e così via. Il troppo amore traballò in due circostanze: la prima fu per l’idea del Pisorno, ovvero l’unione tra il Pisa e il Livorno e nessuno apprezzò tale pensiero, la seconda in un balordo pomeriggio, nell’ottobre del 1993, quando sotto la sua curva, la Nord di Pisa, gli lanciarono una bottiglia sul viso che gli ruppe gli occhiali rischiando di farlo rimanere cieco ad un occhio.

Il giorno stesso tutta la città e la sua curva si strinse intorno a Romeo Anconetani. Una storia passionale che giunse al termine nell’estate 1994 quando tristemente tutto finì tra un’amara retrocessione e un’interminabile serie di debiti. Il Pisa tornò nel calcio dilettantistico, Anconetani lasciò e proseguì come osservatore per qualche grande società. Troppo poco per lui, per il suo carattere, per la sua vita. Mai nessuno, però, potrà cancellare quello che ha fatto per Pisa e il Pisa, ecco perché ora i tifosi della Torre pendente chiedono che sia intitolato a lui lo stadio.

Questo per molti sarebbe l’ultimo omaggio, l’ultimo ringraziamento, ad un uomo che ha regalato emozioni e amore verso la città e i colori nerazzurri. Romeo da lassù sicuramente apprezzerà, Romeo ci mancherà.

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