Rapporto sulla condizione dei minori in Toscana

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
14 settembre 1999 14:26
Rapporto sulla condizione dei minori in Toscana

La popolazione infantile e minorile in Toscana, gli andamenti demografici e le situazioni familiari, le problematiche relative all'istruzione e alla tutela sanitaria, gli asili nido e i servizi per la famiglia, la realta' dei minori stranieri e le statistiche relative alla criminalita' dei minori di 18 anni. Questi sono solo alcuni dei temi trattati dal secondo Rapporto sulla condizione dei minori in Toscana, curato dalla Regione Toscana e dall'Istituto degli Innocenti: oltre 400 pagine di analisi e di dati, piu' un cd-rom, che rappresentano la "fotografia" piu' completa e aggiornata della realta' dei minori di 18 anni in Toscana.

"Una fotografia - spiega l'assessore alle politiche sociali, Simone Siliani - dalla quale emerge una realta' complessivamente buona. La Toscana non e' l'inferno dei bambini paventato da qualcuno, ma, all'opposto, e' una regione dove una fitta rete di soggetti pubblici e privati si occupa con grande coinvolgimento dei bambini. Che sono sempre meno, come indicano i dati demografici, cosa che ci impone di pensare a strategie sociali di sostegno alla famiglia. Ma c'e' molto da fare anche per i minori stranieri, che, nonostante la buona apertura all'integrazione della nostra societa', restano i meno tutelati e i piu' soggetti a rischi di vario genere.

Per quanto riguarda la salute, infine, la Toscana si conferma a livello di eccellenza, mentre si avverte l'esigenza di forti interventi specifici in materia di tossicodipendenze".
Pochi bambini, molti anziani
La Toscana e' una regione dove la popolazione non aumenta - anzi, diminuisce leggermente (3 mila abitanti in meno dal 1991 al 1997) - ma che invecchia inesorabilmente. Fa anche parte del ristretto novero di regioni, assieme a Friuli, Liguria ed Emilia, nelle quali l'indice di fecondita' della donna e' sceso sotto il valore di 1, cioe' sotto la soglia di un figlio.

Le 25-26 mila nascite annue - dato piu' o meno stabile negli ultimi anni - rappresentano i livelli piu' bassi della storia demografica toscana, tali da non poter garantire una qualsiasi ripresa rispetto alla "rarefazione" dei bambini e al processo di invecchiamento della popolazione.
Ogni 100 giovani fino a 14 anni di eta' ci sono ormai 187.5 anziani di 65 e piu' anni. I minori di 18 anni sono mezzo milione su una popolazione di oltre 3 milioni e mezzo, il 14.1 per cento del totale.

E la tendenza e' piu' accentuata che nel resto di Italia: la popolazione di 0-14 anni rappresenta appena l'11.5 per cento, contro un dato nazionale del 14.6 per cento.
L'incidenza della popolazione minorile (0-17 anni) va dal 13.3 per cento di Grosseto al 15.1 per cento di Arezzo, mentre l'incidenza degli anziani va dal 24.4 per cento di Siena al 17.8 per cento di Prato. Arezzo e Siena sono le province a piu' marcato invecchiamento - 225 anziani ogni 100 minori di 14 anni a Siena, uno dei piu' alti valori in Italia, 211 a Grosseto - mentre Prato, con appena 140 anziani, e' all'ultimo posto, anche se rimane al di sopra della media italiana.


Nel periodo 1981-1997 la popolazione toscana di 0-14 anni ha subito una contrazione del 35.3 per cento, cioe' di oltre un terzo la consistenza del 1981 (particolarmente forte il decremento a Livorno, con un meno 40.9 per cento). Nonostante questi dati, tuttavia, vi sono anche alcuni elementi di segno contrario: la popolazione di 0-14 anni, in caduta libera dalla fine degli anni Settanta, negli ultimi anni non ha smesso di diminuire, ma ha rallentato la sua discesa. Se il declino tra il 1991 e il 1997 avesse avuto la stessa intensita' dei sei anni prima, la Toscana avrebbe perso 110 mila minori e non solo 30 mila.


Nascite e riconoscimenti
In linea con i dati nazionali, le nascite in casa - peraltro secondo i dati disponibili, le meno sicure - rappresentano ormai solo lo 0.6 per cento. In Toscana, semmai, si nasce di piu' in ospedale (96.2 per cento dei parti contro l'86.2 per cento) e meno nelle cliniche private (3.2 per cento contro il 12.8 per cento). Ma qualunque sia il luogo del parto la gravidanza e' sempre piu' seguita e protetta e sempre piu' accettate sono le medesime nascite.

Continuano infatti a diminuire gli indici di nati-mortalita' (numero di nati morti per mille nati, 3.9 contro il 4.5 nazionale), di mortalita' infantile (numero di morti entro il primo anno di vita per mille nati vivi, 6 in Toscana contro il 7 nazionale) e dei figli naturali non riconosciuti.
Riguardo a quest'ultimo dato, va segnalato che se i nati fuori del matrimonio sfiorano ormai il 10 per cento dei nati, i figli naturali non riconosciuti da nessuno dei genitori rappresentano appena lo 0.7 per cento (in dato assoluto si tratta di 17 casi), mentre l'86 per cento lo sono da entrambi i genitori.
Ricordiamo, infine, che sono sempre meno i minori che si sposano e fanno figli: nel triennio 1993-95 156 femmine e appena 6 maschi minorenni si sono sposati in Toscana; nello stesso triennio i nati in Toscana da madri minorenni sono stati 192, cioe' 64 l'anno (il 2.5 per mille nati, contro il 5.6 nazionale).

Piu' basse dei valori europei, e piu' in meno in linea con quelli italiani, anche i dati relativi alle interruzioni volontarie di gravidanza delle minorenni (1.9 per cento in Toscana contro il 2.5 italiano)
Matrimoni e separazioni
Solo una separazione su due e un divorzio su tre sono tra coniugi che hanno figli (la separazione e il divorzio si verificano in media dopo i 12 e i 17 anni di matrimonio). Alla madre sono affidati il 92 per cento dei figli nelle separazioni e il 90 per cento nei divorzi.


I minori stranieri
I dati disponibili evidenziano una presenza di minori stranieri percentualmente superiore ai dati nazionali. I minori di 0-14 anni con permesso di soggiorno sono 0.5 su mille abitanti della stessa eta', mentre sono 1.3 quelli di 15-17 anni (a Firenze raggiungono lo 0.9 e il 2 per mille). I rispetti valori nazionali sono di 0.3 e 0.7. Le cifre assolute sono comunque basse: alla fine del 1997 erano 3.091 i minori con permesso di soggiorno in Toscana.

E' una realta' che acquista maggior risalto con i dati sui minori stranieri nelle scuole: si parla del 2.4 per cento dei bambini agli asili nido (la percentuale di gran lunga piu' alta, con una consistenza che quindi in futuro si estendera' anche agli altri ordini di scuole), dell'1.1 per cento alle materne (0.7 in Italia), dell'1,3 alle elementari (0.9), dell'1 alle medie (0.5). La forte presenza di bambini asiatici, e soprattutto cinesi, rimane una peculiarita' toscana, e in particolar modo fiorentina (e' in questa provincia che si concentrano l'84 per cento degli alunni asiatici).
I bambini e la salute
Con 535 posti letto di pediatria (1.3 ogni mille abitanti in eta' 0-14) e 189 posti di altre specialita' pediatriche (0.5 ogni mille), la dotazione della Toscana e' piu' in meno in linea con quella nazionale.

Da segnalare semmai che anche in questo settore la Toscana si conferma regione a forte attrazione ospedaliero-sanitaria per le altre regioni, con il 10 per cento dei ricoveri in pediatria e il 18 per cento dei ricoveri nelle altre specialita' pediatriche provenienti da fuori. La regione vanta anche un primato assoluto, da leggere in termini di migliore efficienza, per quanto riguarda l'occupazione dei posti letto. Piuttosto forte anche il tasso di ospedalizzazione tra gli 0 e i 14 anni: 72.6 ricoveri l'anno solo in pediatria per mille bambini (nel 1996, escludendo il day-hospital, si parla di oltre 30 mila ricoveri).

Quanto al numero dei medici pediatri, il loro numero rispetto ai minori e' il doppio di quello italiano (ce n'e' uno ogni minore di 0-14 anni).
Per quanto riguarda le malattie, l'Aids, al contrario di alcune catastrofiche previsioni, risulta in netta regressione: dal picco dei 76 nuovi casi del 1995 siamo passati ai 9 del 1997. Generalmente, diminuiscono le notifiche delle malattie infettive. Ben 3 su 4 , sia in Toscana che in Italia, riguardano bambini tra 0 e 14 anni: per la Toscana, il 49 per cento riguardano la varicella, il 24 la parotite, il 9.7 la scarlattina, il 5.3 la rosolia, il 4.7 il morbillo, il 3.5 la salmonellosi non tifoidea, mentre tutte le altre malattie assieme non raggiungono il 5 per cento.

C'e' pero' da segnalare una certa ripresa della tubercolosi, con 12 casi nel 1996. In Toscana si hanno 141 notifiche ogni 100 in Italia, un dislivello che non va ovviamente imputato ad una maggiore "morbosita'", ma piuttosto ad una maggiore adesione dei medici toscani all'obbligo di notifica (lo scostamento piu' forte, del resto, riguarda la varicella).
La buona tutela della salute dei bambini e' testimoniato anche dal tasso di mortalita', con 57.3 morti annui per 100 mila abitanti di 0-14 anni contro il 66.2 nazionale.

Alla mortalita' perinatale e alle malformazioni congenite alla nascita e' imputato il 60 per cento delle morti (che nel 1996, con 144 decessi, hanno raggiunto il minimo storico). Superato il primo anno di vita i rischi di morte decrescono velocemente, per diventare quasi nulli tra i 5 e i 9 anni di eta', per ricrescere dopo i 14 anni, soprattutto per incidenti, traumatismi, avvelenamenti. Nel triennio 1994-1996, in eta' 0-19, si sono verificate 5 morti per Aids, 4 per overdose, 13 per suicidio (3 sotto i 14 anni) e ben 124 per incidenti stradali.
Asili nido e materne
Per quanto costituisca la voce piu' importante, dopo quella per gli anziani, la spesa sociale dei comuni per i minori, gli adolescenti le famiglie si attesta sul 13-14 per cento.

Si spende di piu' a Prato e Pistoia, meno a Grosseto, Livorno e Siena.
Negli ultimi anni sono aumentati sia gli asili nido (201 alla fine del 1997) che i posti disponibili (7.482). Attualmente ci sono circa 10 posti disponibili per 100 bambini in eta' 0-2 anni. Nonostante questi miglioramenti, aumentano pero' anche i bambini in lista di attesa, che ormai rappresentano piu' del 50 per cento dei bambini iscritti: ogni due bambini in nido ce n'e' almeno uno che vorrebbe iscriversi ma non trova posto.

Da segnalare comunque altre tipologie di servizi educativi, come i micronidi, che attualmente offrono altri 3 posti per cento bambini, che, assieme ai 10 posti dei nidi, portano la Toscana su posizioni di eccellenza.
Nel 1997, per i soli nidi, si sono spesi circa 121 miliardi, con una media di 600 milioni per asilo e di 16 milioni per bambino. Anche senza ripresa delle nascite, si registra una crescita delle scuole materne, con 3.436 sezioni e quasi 80 mila iscritti. La copertura e' pressoche' totale, col 99.2 per cento di bambini iscritti contro il 94 nazionale.


I minori in istituto
In Toscana sono state censite 76 strutture socio-assistenziali che ospitano 670 minori: 1.3 minori ogni mille minorenni, contro un dato nazionale di 1.5. I dati fanno emergere un problema di permanenza in istituto. E' netta la prevalenza delle permanenze che si protraggono oltre un anno, specie se il minore e' maschio e soprattutto di eta' piu' avanzata. L'11 per cento dei dimessi addirittura non e' piu' minorenne.
La scuola
All'ultimo censimento il tasso di non conseguimento della scuola dell'obbligo degli abitanti in eta' 15-18 (eta' in cui si dovrebbe aver gia' conseguito la licenza media) era del 5.4 per cento (9 per cento in Italia).

Ci si attende un'ulteriore contrazione per il censimento del 2001.
Comunque esiste il fenomeno della dispersione scolastica esiste ancora e nel 1996-97 e' stata pari allo 0.6 per mille bambini alle elementari (0.8 in Italia) e al 4.5 per mille alle medie (8.5).
Per quanto riguarda la ripetenza, il tasso toscano e' piu' basso del nazionale alle elementari (3.2 alunni ripetenti contro 4.3), si decuplica ma rimane sempre piu' basso alle medie (37.8 contro il 47.4 ), sopravanza il dato italiano alle superiori (7.6 contro 7.1).

In Toscana, insomma, si boccia di piu' alle superiori, ma e' anche vero che il numero di giovani iscritti e' piu' alto (77.8 ogni 100 ragazzi di 14-18 anni, contro il 71.3 nazionale).
La Toscana si differenzia anche per la dimensione piu' contenuta delle classi alle elementari (16.6 alunni) e per un piu' basso numero di alunni per insegnante in ogni ordine e grado.
Da segnalare infine che la Toscana mostra percentuali di scuole non statali minori che nel resto di Italia. E' una disparita' che vale anche per gli asili nido, dove le strutture non statali sono percentualmente la meta' che in Italia.

In Toscana la percentuale massima degli studenti alle non statali si raggiunge alle elementari (8.3 per cento), la minima alle medie (3.4).
I bambini e l'handicap
In Toscana i nati con difetti congeniti sono segnalati in un apposito registro regionale che ha pochi riscontri in Italia. Da esso si rcava un'incidenza del 2.4 per cento. Nel 1995, anno in cui si e' segnalato un significativo incremento, sono stati 617 i nati con qualche difetto congenito. A scuola, la Toscana pare particolarmente dotata di insegnanti di sostegno (uno ogni 3 alunni con handicap, contro l'uno ogni 4 in Italia).


Il disagio giovanile
Nel quinquennio 1990-95 sono stati segnalati 570 tossicodipendenti minorenni in Toscana. Ogni 100 minori tossicodipendenti italiani ce ne sono 170 in Toscana: un valore molto alto che la pone tra le prime regioni.
Il tasso di suicidio minorile e' di 0.4 suicidi ogni centomila abitanti minorenni, del tutto in linea con quello nazionale. Il numero dei morti minorenni in incidenti stradali e' in diminuzione da diversi anni, ma ancora superiore a quello italiano (4.7 contro 3.9).


Criminalita' minorile
Il tasso di criminalita' minorile (denunciati per mille abitanti minorenni) si conferma il piu' alto in Italia dopo quello della Liguria: e' oltre una volta e mezzo il tasso nazionale (3.7 contro 2.4) e particolarmente alto in province come Firenze (5.4) e Livorno (4.1). La criminalita' minorile in Toscana si caratterizza maggiormente per i delitti contro il patrimonio - i minori denunciati per furto rappresentano il 45.5 per cento di tutti i minori denunciati, contro il 40.6 in Italia - e meno per i delitti contro la persona.


A livello regionale i minori rappresentano il 6.5 per cento di tutte le persone denunciate, ma ben il 27.8 per cento delle persone denunciate per furto, il 14.6 nelle violenze sessuali (ma in valore assoluto si tratta solo di 20 minori), l'11.3 per cento nelle rapine e nelle estorsioni, il 9.8 per cento nello spaccio di stupefacenti.
Ma i dati evidenziano anche un'altra particolarita': la Toscana e' una regione dove la criminalita' minorile e' opera in larghissima parte di minori nati altrove.

Ad esempio, dei 1.053 condannati nel periodo 1991-96 per un delitto commesso in Toscana 107 sono nati in Toscana (10.2 per cento) e 946 (89.8) sono nati altrove. E' la regione dove massimo e' lo squilibrio tra la criminalita' che si verifica nella regione e la criminalita' dei minori nati nella stessa regione. I minori stranieri rappresentano il 69 per cento dei condannati in regione, mentre e' bassissima l'incidenza dei minori nati in Toscana rispetto a tutti i minori condannati in Italia: solo lo 0.86, mentre in Toscana risiede quasi il 5 per cento dei minori italiani.


Piu' infortuni sul lavoro
A parita' di popolazione, si hanno in Toscana 165 infortuni di minori di 14-17 anni (per legge non si puo' lavorare prima dei 14 anni in agricoltura e prima dei 15 anni negli altri settori) ogni 100 infortuni di minori sul lavoro in Italia. Sono valori piu' alti, ma c'e' da notare che negli ultimi anni e' stata piu' forte che nel resto di Italia la riduzione percentuale degli infortuni (meno 12.9 per cento contro l meno 4 per cento, nel triennio 1994-96).

La mortalita' sul lavoro in Toscana e' comunque inferiore ai livelli nazionali (0.6 contro 0.9, corrispondente a due casi nel triennio).
Ancora non disponibili stime attendibili sulle dimensioni quantitative del lavoro minorile nella regione, va segnalato che nel 1997 in Toscana sono stati accertati in Toscana 113 infrazioni sul lavoro minorile (di cui 5 per mancanza di eta' minima all'assunzione). Il tasso di infrazione delle normative e' meno della meta' di quello nazionale.
Le violenze contro i minori
E' una realta' per cui mancano ancora dati pienamente attendibili, per varie difficolta' statistiche.

Le tendenze regionali, comunque, sembrano piu' o meno in linea con quelle nazionali. In particolare negli ultimi dieci anni si sono verificati due infanticidi, le denunce di violazioni degli obblighi di assistenza familiare e quelle di maltrattamenti in famiglia si sono attestati agli stessi livelli di 10 anni prima (trai 250 e i 300 le prime e poco piu' di 100 le seconde), le denunce di corruzione di minorenne hanno avuto un fortissimo calo (quando sono passate dalle 107 dell'anno prima alle 8), le denunce di violenze carnali sono state 93 nel 1996, con un tasso di denunce per 100 mila minori di 1.87 contro il tasso nazionale di 1.54.


Da ricordare che anche i minori si rendono responsabili di violenze contro altri minori. In particolare i minori denunciati per violenza carnale, atti di libidine e violenza sessuale nel decennio 1987-1996 rappresentano ben l'11.3 per cento delle persone complessivamente denunciate per questi reati.

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