Le aree di intervento in cui si muovono le iniziative della Regione sono sostanzialmente due: indicazioni di priorità per le assunzioni di manodopera femminile grazie agli aiuti erogati dal 1991 al 1993 sul Fondo sociale europeo, promozione di progetti di pari opportunita' sulla base di strumenti finanziari regionali, statali e comunitari. Nel corso del 1997 sono state oltre 1000 le donne coinvolte in azioni innovative, finanziate con fondi comunitari sulla base di progetti regionali o multiregionali, impegnate in attivita' di formazione, orientamento, animazione economica e creazione di impresa.
Fra queste, appunto, rientra il progetto Wotec finanziato dal programma comunitario Leonardo da Vinci. Fra le iniziative che offrono particolari opportunita' per le donne si possono annoverare le iniziative locali per l'occupazione, il bando Intraprendere per la creazione d'impresa, la legge 27 per l'imprenditoria giovanile, la legge nazionale 215 per l'imprenditoria femminile, il programma d'interesse regionale per il sostegno dell'imprenditoria femminile, il progetto multiregionale Paths approvato dal ministero per le Pari opportunita' e finanziato dal Fondo sociale europeo.
"Il progetto Wotec non e' una iniziativa isolata.
La Regione e' infatti impegnata da tempo per rendere effettive le pari opportunita' nell'ingresso sul mercato del lavoro e per offrire alle donne occasioni a strumenti per accedere ad attivita' imprenditoriali e a forme di impiego autonomo, con l'obiettivo di ridurre la disoccupazione e valorizzare la risorsa femminile -Cosi' l'assessore all'istruzione, formazione e lavoro Paolo Benesperi- Gli interventi regionali di politica del lavoro seguendo le direttive comunitarie, hanno sostanzialmente contribuito alla crescita del tasso di attivita' femminile".
Da sempre nel nostro paese le professioni ad alto
contenuto tecnologico o legati ad attivita' manuali sono considerate
professioni al maschile.
A tuttoggi la presenza femminile in alcuni settori
e' decisamente scarsa, a dispetto del fatto che proprio questi sono, in
genere, i piu' qualificati e meglio pagati. Tutto questo e' una naturale
conseguenza delle scelte scolastiche e dell'orientamento prevalente nella
societa' e nelle famiglie che, in genere, scoraggiano le donne dal dedicarsi
ad attivita' tecnicamente specializzate sulla base di stereotipi falsi ma
diffusi.
E' partendo da queste considerazioni che e' nata l'idea di presentare,
nell'ambito del programma comunitario Leonardo da Vinci per
l'innovazione nella formazione professionale, il progetto Wotec
Tecnologia e' donna, per consentire ad un sempre piu' largo numero di
donne di accedere alle professioni ad alto contenuto tecnologico.
Questo progetto vede coinvolti, insieme al nostro paese, anche Francia e
Grecia, con numerosi altri partner, sia pubblici che privati come la Regione
Toscana, la Provincia e il Comune di Firenze, il Provveditorato agli studi e
diverse scuole ad indirizzo tecnico della nostra regione.
Capofila del progetto e' l'istituto tecnico di Firenze Gaetano Salvemini
(geometri) e coordinatore l'Iti Meucci che, per l'anno scolastico in corso,
hanno organizzato un corso sperimentale di formazione per operatrici di
pari opportunita'nell'orientamento verso l'area tecnologica riservati e
ex allieve degli istituti tecnici.
Il corso prevede un tirocinio durante il quale
le corsiste saranno messe a confronto direttamente con le alunne della
scuola dell'obbligo e con le loro mamme.
Finalita' generale del progetto e' quella di promuovere le pari opportunita'
nell'accesso ai settori dell'istruzione e del lavoro piu' avanzati dal punto di
vista tecnologico e legati alle attivita' manuali.
Attraverso interventi che hanno la scuola come punto di partenza comune,
lci si propone, con vari strumenti, di rafforzare l'orientamento da parte
della scuola e degli enti pubblici incoraggiando cioe' le ragazze ad
intraprendere carriere scolastiche di questo tipo, di riorganizzare nel
metodo e nella pratica le attivita' di laboratorio in modo da agevolare le
studentesse, promuovere fin dalle scuole elementari la pratica di attivita'
manuali in campo tecnico attraverso l'apertura alle bambine e alle loro
mamme dei laboratori degli istituti tecnici.
Destinatari del progetto sono gli insegnanti, il personale di laboratorio, le
ex allieve destinate a diventare assistenti di laboratorio, le allieve della
scuola dell'obbligo da 8 a 13 anni e le loro famiglie, in particolare le
madri, istituzioni, sindacati e quanti operano nel campo dell'orientamento
e della formazione professionale.