72° anniversario della Liberazione: sui partigiani senza parola si accende la polemica politica

Lettera dell'ANPI. La vicesindaca Giachi: "Fieri della nostra tradizione antifascista". Verdi, Grassi e Trombi: "Attendiamo le scuse del sindaco". Bassi (PD) replica a Frs e M5S: "Non accettiamo lezioni di memoria storica"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
14 agosto 2016 01:07
72° anniversario della Liberazione: sui partigiani senza parola si accende la polemica politica

L'11 Agosto di 72 anni fa Firenze è liberata dal nazifascismo: i partigiani per primi hanno riconquistato la città. Nella giornata della Liberazione, quest’anno il tema era “il clima geopolitico mondiale e i recenti accadimenti terroristici che hanno funestato il continente”. In una lettera aperta, l’ANPI di Firenze ha scritto al Sindaco per sottolineare come, per la prima volta, sia stata esclusa dalle celebrazioni della Liberazione di Firenze nel Salone dei 500 e presente soltanto come spettatrice.

"Il Comune di Firenze è orgoglioso e fiero della propria storia antifascista e della medaglia d'oro conquistata durante la Resistenza. l'amministrazione non dimentica l'imprescindibile supporto dei tanti ragazzi partigiani che hanno dato vita e anima perchè la città e l'Italia tutta avessero di nuovo pace e libertà". Lo afferma la vicesindaca Cristina Giachi in merito alla lettera inviata dall'Anpi al sindaco Dario Nardella. "Quest'anno - chiarisce Giachi - il clima geopolitico mondiale e i recenti accadimenti terroristici che hanno funestato il continente hanno suggerito al sindaco di affrontare questi temi, e quelli della libertà religiosa e della convivenza civile tra popoli, collegandoli alla Liberazione della città e invitando a tenere una relazione i rappresentanti delle tre religioni monoteiste".

"E inoltre - aggiunge Giachi - non per caso è stata scelta proprio la giornata dell'11 agosto per conferire alla memoria del partigiano Giorgio Pacini il Fiorino d'oro, massima onorificenza cittadina. Ci è sembrato il modo migliore per onorare un partigiano e con lui tutta la lotta partigiana di liberazione". "Nessuna dimenticanza e nessuna volontà di escludere - conclude - ma come sempre e per sempre la massima stima, collaborazione e fiducia in una associazione che esprime l'essenza della nostra identità di Paese libero che ripudia la guerra".

"Siamo rimasti sorpresi che nessuno dell’ANPI fosse chiamato a parlare ma non pensavamo certo che l’ANPI non fosse stata coinvolta in questa scelta -affermano la Consigliera comunale Donella Verdi e il Consigliere Giacomo Trombi insieme al Capogruppo Tommaso Grassi di Firenze riparte a sinistra- Se è vero che è consuetudine, in Piazza dell’Unità, l’alternanza al microfono dei rappresentanti delle comunità religiose, nella celebrazione istituzionale nel Salone dei 500, insieme a Bella Ciao, la parola è sempre stata lasciata, insieme ad altri ospiti, anche ad un partigiano dell’ANPI in quanto voce di partigiane e partigiani che per primi, quell’11 agosto di 72 anni fa entrarono a Firenze e contribuirono a liberare la città dal nazifascismo col sacrificio di oltre 200 morti e più di 400 feriti.

Ed è per merito di queste persone se Firenze fu insignita della Medaglia d’oro della Resistenza. E non ci sembrano sufficienti le argomentazioni addotte dalla Vice Sindaca Giachi: nel metodo aver fatto rispondere la ViceSindaca invece che direttamente Nardella, a cui era rivolta la lettera dell'ANPI, potrebbe apparire un ennesimo gesto di mancato rispetto verso l'associazione, nel merito l'amministrazione sembra quasi sottintendere con la propria nota che di libertà religiosa e della convivenza civile tra popoli l'ANPI non ne potesse parlare.

Noi la pensiamo diversamente, nonostante dobbiamo riconoscere come la relazione e le dichiarazioni dell'Imam Izzedin Elzir abbia rappresentato una pagina storica per Firenze e non solo. Si poteva dare spazio lo stesso alle comunità religiose, che peraltro due su tre avevano già parlato in Piazza dell’Unità, senza escludere chi fu protagonista di quel periodo storico." "Se Firenze è stata liberata, se l’Italia è stata liberata è grazie al contributo fondamentale di tante donne e uomini che hanno combattuto e sacrificato la loro vita per la libertà di tutte e tutti noi e di chi verrà dopo.

L’ANPI non può partecipare alle celebrazioni della Liberazione di Firenze da semplice spettatrice." "Non vogliamo neppure pensare lontanamente, anche se l'atteggiamento di Sindaco e ViceSindaca ci porterebbero ad ipotizzarlo, che la posizione politica assunta dall'Anpi sul tema del referendum costituzionale abbia inciso sulla scelta: Costituzione che sicuramente non solo a parole le partigiane e i partigiani hanno difeso e continuano a difendere, molto più della vicesindaca Giachi che nella nota stampa rivendica che l'Italia ripudia la guerra mentre appoggia un Presidente del Consiglio che dribbla l'articolo 11 della Costituzione e senza alcun atto invia soldati italiani in Libia per liberarla dall'Isis entrando di fatto in guerra.

Ci aspettiamo, adesso, da parte del Sindaco le doverose scuse nei confronti dell’ANPI di Firenze, di tutte le partigiane e di tutti i partigiani."

"Incredibile la visione tutta personale del Sindaco e del moderno PD -interviene la capogruppo del Movimento 5 Stelle Silvia Noferi- Ricordiamo al Sindaco Nardella che il tema dell’11 agosto a Firenze è la celebrazione della liberazione della città dai fascisti, nient’altro, e questo il Sindaco deve celebrare. Per i temi internazionali abbiamo già un presidente del consiglio costretto a volare a destra e a manca, che rilascia perfino interviste in inglese su argomenti di interesse generale e filosofico, non necessitiamo di un sostituto.

Mescolare altre tematiche alla Liberazione e alla Resistenza non è necessario né opportuno; il mandato elettorale del Sindaco non consente di cambiare gli scopi e le ricorrenze culturali e politiche a suo piacimento senza preavviso al consiglio comunale. Non permettere ai rappresentanti di ANPI di parlare in occasioni del genere è inammissibile e non crediamo si tratti di una svista ma di una volontà precisa di tacitare le voci autorevoli dei partigiani, soprattutto in questo clima geopolitico nazionale che vuole cambiare la Costituzione".

"Questa amministrazione comunale, la cui giunta è composta di assessore e assessori tutti iscritti all'ANPI, e il Partito Democratico di Firenze non accettano lezioni di memoria storica da chi utilizza il sacrificio di partigiane e partigiani per provare a guadagnare consensi nella campagna per il prossimo referendum sulla riforma costituzionale. A vergognarsi dovrebbero essere Movimento 5 Stelle e opposizione di sinistra". Questa la replica del capogruppo PD Angelo Bassi ai consiglieri del gruppo Firenze riparte a sinistra Grassi, Verdi e Trombi e alla capogruppo M5S Noferi. "Alla cerimonia nel Salone dei 500, dove il sindaco ha conferito il Fiorino d'oro alla memoria del partigiano Giorgio Pacini, non ci pare di aver visto partecipare la consigliera Noferi – aggiunge Bassi -.

Ai consiglieri di sinistra, che lamentano che non sia stato il sindaco a replicare direttamente ieri alla lettera dell'ANPI, facciamo presente che Nardella avrà modo di farlo presto, nel suo dialogo costante con l'associazione che non si limita certo alle ricorrenze dell'11 agosto e del 25 aprile. Ieri il primo cittadino ha incaricato la vicesindaca Giachi unicamente perché era impegnato a causa di un grave lutto familiare".

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