Riforma in Sanità: al via in Consiglio Regionale l'iter della nuova legge regionale

Illustrata in Commissione la proposta di riorganizzazione del sistema sanitario. Scaramelli (Pd): "Al lavoro per l'esame del testo. Dal 1° gennaio un nuovo assetto". Sarti e Fattori (Sì): “Uno scandalo, il PD liquida in pochi giorni la partecipazione e mortifica la commissione”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
23 novembre 2015 19:09
Riforma in Sanità: al via in Consiglio Regionale l'iter della nuova legge regionale

FIRENZE- Al via la discussione in commissione Sanità della legge di riordino del sistema sanitario regionale. "Oggi comincia il lavoro di esame del testo della legge di riforma da parte della commissione. E' un passaggio fondamentale verso la nuova organizzazione che vogliamo dare alla nostra sanità, per la quale vogliamo mantenere i livelli di servizi e di eccellenza che la caratterizzano, e migliorare ancora in termini di efficienza, omogeneità, gestione della programmazione e delle risorse.

-dichiara il presidente della Commissione Sanità Stefano Scaramelli (Pd) - "Pochi giorni fa, inoltre, la commissione ha terminato il giro di visite in tutte le aziende sanitarie della Toscana, nelle quali abbiamo incontrato circa tremila operatori, ricevuto oltre 250 proposte e ascoltato le richieste di chi opera direttamente ogni giorno sul campo. Da oggi, quindi, la commissione continuerà a lavorare intensamente, con le consultazioni e poi con una serie di sedute, a dicembre, per l'elaborazione e la valutazione degli emendamenti.

Nel frattempo, come gruppo Pd in Regione, continuiamo a portare il confronto sulla riforma nei territori, aperti alla partecipazione dei cittadini, delle associazioni e degli amministratori locali. Dopo il primo appuntamento di Siena, infatti, le nostre iniziative "Sanitàda10" proseguono mercoledì a Grosseto e venerdì a Livorno, per poi andare avanti fino a metà dicembre in tutta la Toscana. Crediamo che questo lavoro di confronto e di discussione, sia fondamentale per approvare una riforma che renda la sanità toscana di domani ancor più vicina ai bisogni dei toscani e dei territori.

Un obiettivo che dal 1° gennaio del prossimo anno, darà un nuovo assetto al nostro sistema sanitario". - conclude Stefano Scaramelli (Pd).

“Siete scandalosi!” queste le parole dei Consiglieri Paolo Sarti e Tommaso Fattori di Sì Toscana a Sinistra riguardo alla proposta di calendarizzazione del Presidente della Commissione Sanità regionale. “Il PD vuole liquidare in pochi giorni la tanto decantata partecipazione dei cittadini, delle associazioni che li rappresentano, degli operatori e delle loro organizzazioni e mortifica la commissione” “Cinque giorni concessi ai rappresentanti degli operatori sanitari e dei cittadini per presentare eventuali proposte, da inviare esclusivamente via mail, sei giorni ai Gruppi consiliari per presentare gli emendamenti, parere della Commissione entro l’11 dicembre”. “Una corsa contro il tempo per approvare in Aula la corposissima nuova proposta di legge sulla riforma della sanità nella seduta del 15 dicembre” “La tanto sbandierata partecipazione della Giunta si è ridotta alla mezza giornata di evento pubblico dello scorso 7 novembre, una parata demagogica in stile “renziano”, priva di valore e contenuto”. “E’ una delle poche volte, a nostra memoria, che si restringono in questo modo gli spazi di una Commissione per zittire le opposizioni”.

“Naturalmente i consiglieri PD avranno il solo compito di ratificare le decisioni di Rossi e della Saccardi, ridotti a “meri sollevatori di paletta”.”Qualunque cosa purché il referendum sulla sanità - che ricordiamo è stato richiesto dalle firme di oltre 55mila cittadini - non sia svolto e sinceramente è triste vedere i Consiglieri di maggioranza arrampicarsi sugli specchi per difendere una decisione così poco democratica e scorretta istituzionalmente”. “Da oggi ricorreremo a un’opposizione dura e senza sconti, nel rispetto del nostro ruolo di eletti e per tutelare il vero interesse dei cittadini toscani ad avere una sanità regionale pubblica senza regali ai privati”.

«A Volterra si potrebbe un giorno tornare a nascere e per la città ed il territorio questo costituirebbe una riconquista eccezionale, non solo per i servizi al cittadino, ma anche da un punto di vista morale e di giustizia». A dichiararlo è il sindaco Marco Buselli che commenta il decreto firmato qualche giorno dal ministro Beatrice Lorenzin «con il quale apre la possibilità di sperimentazione in aree montane (e tutto il nostro territorio è completamente montano) di punti nascita inferiori a 500 parti annui, a condizione che vengano mantenuti gli standard di qualità e sicurezza previsti dalla normativa».

Come ha avuto modo di verificare l'intergruppo parlamentare per la montagna, lo standard infatti non è “legato al numero dei parti per singolo plesso ospedalieri", ma è collegato alla casistica minima seguita dalle equipe mediche e infermieristiche. «Un sistema a rete come quello che avevamo quindi garantiva correttamente, come poi dovette ammettere il Direttore Generale, la rotazione delle équipe e di conseguenza gli standard di sicurezza – sottolinea il sindaco Buselli -. Un errore, quello di voler chiudere, che è costato caro al nostro territorio, ma anche una dimostrazione, se mai ce ne fosse bisogno, che non ci si deve mai arrendere.

Adesso la priorità è il mantenimento ed il rilancio dell'Ospedale, ma riapriremo, prima o poi, anche la questione del percorso nascita a Volterra, un posto dove da tremila anni e più, fino a poco tempo fa, si nasceva, si viveva e si moriva, senza bisogno di andare altrove per l'evento più bello, la nascita».

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