25 anni di antitrust in Italia

Nel libro “La rivoluzione incompiuta” di Alerto Pera e Marco Cecchini

12 agosto 2015 22:44
25 anni di antitrust in Italia

Nel libro “La rivoluzione incompiuta – 25 anni di antitrust in Italia” di Alerto Pera e Marco Cecchini, edito da Fazi editore ed acquistabile al prezzo di 19,50 eruo, viene raccontato con spirito critico la storia dell’Autorità Antitrust, con lo scopo di offrire spunti che aiutino a comprendere la realtà attuale, che non sempre si evoluta al passo con le aspettative. Nel libro gli autori analizzano come è stato interpretato il ruolo dell’Antitrust dai cinque presidenti che si sono succeduti dal 1990 ad oggi, Saia, Amato, Tesauro, Catricalà e Petruzzella con riguardo a due obiettivi della legge e cioè di stabilire una disciplina del mercato mediante una serie di norme atte ad evitare cartelli e monopolizzazioni ed a stimolare la politica ed ampliare lo spazio della concorrenza per facilitare alle nuove imprese l’ingresso nel mercato, e con la convinzione che l’efficacia dell’applicazione di questa legge è figlia del funzionamento delle istituzioni.

Quando si parla di Antitrust e concorrenza, il riferimento di prammatica è quello americano dove nel 1890 è stato emanato lo Sherman Act, e li sono fissati i principi di una moderna legge antitrust e fin dall’inizio, la costruzione europea ha avuto come punto di riferimento la concorrenza.

Tuttavia l’esperienza italiana va ovviamente inquadrata in un altro contesto non meno paradigmatico di quello europeo.

Fin dall’inizio la costruzione europea ha avuto come punto di riferimento al concorrenza.

E questo, sia implicitamente, poiché le quattro libertà a garanzia delle quali era stato sottoscritto l’originario trattato di Roma, di circolazione dei beni, delle persone, di prestazione dei servizi e circolazione dei capitali, implicano lo stabilirsi di mercati liberi e concorrenziali sia esplicitamente: in base all’articolo 3 del Trattato, la tutela di un ambiente concorrenziale, infatti rappresenta uno dei mezzi fondamentali per la realizzazione del mercato comune.

Da tutto ciò emerge che la tutela e lo sviluppo della concorrenza rappresentano un indeclinabile elemento per far crescere la nostra economia in crisi per molte ragioni.

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