2020: un 25 aprile "virtuale" ma che sa di ripartenza

Vania Bagni, presidente Anpi Firenze: "Attraverso Facebook costruiremo un senso altrettato profondo di questa festa. Nel mezzo di questa crisi possono trovare cittadinanza vera valori come solidarietà, lavoro ed uguaglianza". Progetto che arriva fino al 1 Maggio

Redazione Nove da Firenze
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20 aprile 2020 16:13
2020: un 25 aprile
foto Agenzia Dire

(DIRE) Firenze, 20 apr. - Quello di sabato prossimo sarà un 25 aprile diverso, "virtuale" nei modi, ma pieno di sostanza. Più attuale che mai, visto che la pandemia da coronavirus sta ridisegnando quell'esistente plasmato anche dalla lotta partigiana. Lo spiega alla 'Dire' Vania Bagni, presidente di Anpi Firenze. "Le nostre sezioni provinciali sono tutte impegnate a lavorare perché le proprie pagine Facebook possano raccogliere testimonianze, letture, riflessioni, per costruire un senso altrettanto profondo di questa festa, anche se fatta in modalità diversa". 

Non solo, l'Anpi fiorentina lancia anche un progetto che dalla Liberazione arriverà fino all'1 maggio: si tratta "di un percorso simbolico, come ci fosse un filo ideale che lega la Liberazione al mondo del lavoro". Sempre su Facebook, in pratica, sarà ospitata la "maratona delle parole per dirlo", caratterizzata da contributi di tutti i generi, come video in cui saranno declinati concetti chiave" verso "una prospettiva di vita personale e collettiva diversa".

Diversa, spiega, perché "l'esperienza della pandemia ha rivelato tanti limiti nell'organizzazione del Paese, così come nelle città". Per questo "abbiamo ritenuto che questo 75esimo della Liberazione dovesse, in qualche modo, ristabilire una sorta di ripartenza".

Del resto il manifesto delle celebrazioni "è stato dedicato alla parola rinascere. Ed è proprio questo il senso" di questa sfida. Un nuovo inizio, ragiona Bagni, che grazie alla Costituzione si ritrova già fatte le fondamenta e gli architravi: "La Liberazione segnò una vera e propria rinascita del Paese, ridefinendo anche un il modello dei diritti e della cittadinanza. Dobbiamo ripartire dai principi sanciti nella Carta costituzionale e chiederne la piena attuazione".Soltanto così, finita l'emergenza, con le difficoltà di "una crisi che colpirà tutti, possono trovare cittadinanza vera, concreta, valori come solidarietà, lavoro, uguaglianza. Soltanto ripartendo dalla Carta costituzionale si può rigenerare il Paese e anche l'Europa". Oggi, conclude, "tutti i cittadini e le istituzioni sono chiamati ad impegnarsi per la ricostruzione" attualizzando "la Costituzione. Rispetto alla Carta, infatti, non c'è niente da inventarsi di nuovo".(Dig/ Dire)

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