Festa dei lavoratori: nel Salone dei Cinquecento la cerimonia

In Palazzo Vecchio la consegna delle “Stelle al Merito del Lavoro” ai toscani che si sono distinti nelle proprie attività professionali. Il prefetto Giuffrida: “Un giorno di riflessione. Ogni cittadino privo di un posto di lavoro deve essere in cima ai nostri pensieri”. L’assessore Gianassi ricorda il giovane Fabio morto qualche giorno fa

Redazione Nove da Firenze
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01 maggio 2017 22:33
Festa dei lavoratori: nel Salone dei Cinquecento la cerimonia

La cerimonia di consegna si è svolta nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio, alla presenza tra gli altri del prefetto Alessio Giuffrida. Sono 74 i lavoratori toscani che hanno ricevuto stamani la “Stella al Merito del Lavoro”. L’onorificenza viene conferita tradizionalmente il Primo Maggio dal Presidente della Repubblica a coloro che si sono distinti nella propria esperienza lavorativa per laboriosità, perizia e condotta morale. Prestigiosi riconoscimenti per chi, in oltre vent’anni di carriera, si è distinto per qualità professionale, per i miglioramenti che ha apportato all’attività quotidiana della propria azienda o per gli insegnamenti che ha saputo trasmettere ai colleghi più giovani.

Oggi è una ricorrenza parte integrante delle nostre tradizioni e della nostra cultura, ha affermato il prefetto Alessio Giuffrida nell’inaugurare la manifestazione, una ricorrenza radicata nella nostra Carta costituzionale che ha posto il lavoro alla base dell’edificazione civile dell’Italia”.

Il tema dell’occupazione è stato al centro dell’intervento del prefetto che ha sottolineato con forza come oggi debba essere “un momento di festa e anche di riflessione”. “Il lavoro, la sua mancanza, le condizioni in cui si trovano ad operare tanti lavoratori rappresentano una preoccupazione che turba i nostri giorni, una nube che ci impedisce di guardare al futuro con ottimismo”. ”Senza lavoro, ha aggiunto Giuffrida, “non può esserci sviluppo della persona umana”.

La disoccupazione non pone solo problemi di sostentamento, ha sottolineato, ma priva l’individuo della propria dignità e dei propri progetti di vita, lo condanna a non poter essere libero, ma esposto al ricatto del bisogno e della disperazione. E qui Giuffrida ha lanciato il suo messaggio per il Primo Maggio. “Ogni cittadino privo di un posto di lavoro – ha detto - deve essere in cima ai nostri pensieri.

Chiunque rappresenti un’istituzione, di qualunque natura, politica, amministrativa, sindacale, datoriale, scolastica, deve fare con determinazione tutto quello che serve. Una sfida impegnativa e collettiva.” Anche coloro che non sono impegnati nella cosa pubblica devono sentire la responsabilità “di improntare il proprio lavoro quotidiano ai valori dell’impegno, della serietà e dell’onestà, come hanno fatto per anni i nostri concittadini a cui oggi consegniamo le Stelle al Merito del Lavoro”.

Sono riconoscimenti che testimoniano successi professionali che “hanno consentito alle diverse realtà produttive, ha concluso Giuffrida, di crescere, rafforzarsi, rimanere competitive e resistere nei momenti più difficili”.

Il prefetto ha rivolto un pensiero anche ai caduti sul lavoro e ha ricordato Fabio Rossini, l’operaio di appena ventuno anni che venerdì scorso ha perso la vita a causa di un incidente mentre svolgeva il suo turno di lavoro in un’azienda di Signa.

Dopo il prefetto, hanno preso la parola l’assessore Federico Gianassi, il direttore territoriale del Lavoro Antonio Zoina e il console regionale della Federazione Maestri del Lavoro della Toscana Alberto Taiti. “E’ un primo maggio molto triste a Firenze: voglio ricordare Fabio, giovane di soli 21 anni morto sul lavoro qualche giorno fa. Morire di lavoro è inaccettabile”. Lo ha detto l’assessore al lavoro Federico Gianassi, intervenendo stamani alla cerimonia della Stella al merito del lavoro, l'onorificenza conferita dal presidente della Repubblica a coloro che "nella loro esperienza lavorativa si sono distinti per perizia, laboriosità, condotta morale e anzianità di servizio". Gianassi è stato stamani, insieme al sindaco Dario Nardella, a portare le condoglianze alla famiglia del giovane presso il luogo dell’incidente, un momento di cordoglio organizzato dai sindacati.

Il ricordo di Fabio è stato salutato da un lungo applauso dei presenti. “Essenziale oggi – ha continuato Gianassi – che le istituzioni lavorino incessantemente per aumentare l’occupazione e lottino contro la disoccupazione. Ma dobbiamo impegnarci anche per la buona occupazione, quella per cui non si muove sul lavoro, che crea per i lavoratori un ambiente idoneo al loro benessere psicofisico ed emotivo, che promuove la loro dignità. Solo così la festa di oggi non sarà semplice retorica ma una pratica di vita quotidiana”.

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